Il servizio è adatto a tutte quelle imprese chiamate ad applicare le nuove regole di rendicontazione di sostenibilità, d’accordo con le previsioni della CSRD secondo i parametri dimensionali e le tempistiche che distinguono le categorie di imprese soggette agli obblighi* della direttiva.

*I soggetti obbligati saranno coinvolti con le seguenti tempistiche:
2025: Enti di Interesse Pubblico con riferimento all’esercizio 2024 che, anche su base consolidata, superino la media di 500 dipendenti; che superino almeno uno dei seguenti parametri: a) stato patrimoniale > 25 mln/€; b) ricavi netti > 50 mln/€
2026: Grandi imprese non quotate con riferimento all’esercizio 2025 che, anche su base consolidata, abbiano superato almeno due dei seguenti criteri: a) oltre 250 dipendenti in media; b) stato patrimoniale > 25 mln/€; c) ricavi netti > 50 mln/€.
2027: Piccole e medie imprese quotate (escluse le micro-imprese) che, con riferimento all’esercizio 2026, abbiano superato almeno due dei seguenti criteri:
a) numero medio di dipendenti compreso tra 10 e 250;
b) totale attivo di stato patrimoniale: 450.000 €-25 mln/€;
c) ricavi netti: 900.000 €-50 mln/€.
Sono, inoltre, ricompresi gli istituti di credito di piccole dimensioni non complessi e le imprese di assicurazione dipendenti da un gruppo. Le PMI potranno anche optare per un periodo di deroga non adempiendo all’obbligo per un massimo di due anni, dunque fino al 2028 (c.d. opzione opt-out).
2029: Imprese extra-UE con riferimento all’esercizio 2028, con determinati limiti e/o filiali o succursali nell’Unione.
In particolare:
1) società extra-UE:
   a) confatturato oltre 150 mln/€ all’interno dell’Unione per due anni consecutivi;
  b) con una subsidiary che si qualifica come PMI quotata e/o succursale con un fatturato netto oltre 50 mln/€ per l’esercizio precedente;
2) PMI quotate che abbiano derogato usufruito dell’opzione opt-out.